Galleria dell’Accademia a Firenze – Accessibilità in Carrozzina

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La Galleria dell’Accademia è un altro dei favolosi musei fiorentini. Raccoglie al suo interno collezioni di straordinaria importanza, opere d’arte che vanno dal Medioevo al tardo Rinascimento, e anche oltre, con l’ottocentesca gipsoteca di Bartolini, e ospita inoltre un’interessantissima area dedicata agli strumenti musicali antichi. Ma nonostante la ricchezza e l’importanza delle tante opere esposte, se folle di visitatori si accalcano tra le sue sale è principalmente per un unico motivo: stupirsi al cospetto di quella che è forse la statua più famosa al mondo, il David di Michelangelo. Proprio come ho fatto io, perché rivedere questo sovrumano capolavoro mi ma sempre venire i brividi. Galleria dell’Accademia Firenze Accessibilità

Il museo è completamente accessibile ♿️ anche per visitatori in sedia a ruote. Vi racconto la mia visita del 06 Agosto 2024.


Indice degli Argomenti Principali

Come sempre riporto un breve indice utile per meglio navigare gli argomenti. Se vi va di rivivere con me il tour completo del museo leggete tutto l’articolo, altrimenti potete andare direttamente alla descrizione dell’accessibilità ♿️.


Come Arrivare

L’ingresso della Galleria si trova in Via Ricasoli 60, all’interno della Zona a Traffico Limitato. Le auto al servizio di titolari di contrassegno disabili possono entrare nella ZTL avvisando preventivamente, o comunque non oltre 48 ore dall’ avvenuto ingresso, la società che gestisce il servizio. Al seguente LINK trovate maggiori info su come fare la segnalazione.


Sala del Colosso

Subito oltre la sala d’ingresso si entra nella cosiddetta Sala del Colosso. Proprio al centro troneggia il magnifico complesso statuario del Ratto delle Sabine, opera dello scultore fiammingo Jean de Boulogne, noto come il Giambologna. Si tratta in effetti del modello in terra cruda, mentre l’originale si trova, sempre a Firenze, nella Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria. È un’opera che colpisce per l’originale composizione piramidale dei tre corpi che trasmette una viva sensazione di movimento, ed è inoltre caratterizzata dalla particolarità di poter essere osservata indifferentemente da diversi punti di vista.

Alle pareti della sala sono esposte importanti opere pittoriche di autori del Quattrocento e Cinquecento tra cui Filippino Lippi, Paolo Uccello, il Ghirlandaio, Botticelli. Tra le tante opere vale la pena citarne alcune, tra cui: la Madonna del Mare di Botticelli, così chiamata per il paesaggio marino sullo sfondo; la Madonna col Bambino e San Giovannino, altra opera di Botticelli; la Tebaide, di Paolo Uccello; la Deposizione dalla Croce, di Filippino Lippi e il Perugino.


Sale degli Strumenti Musicali

Sul lato destro (spalle all’ingresso) della Sala del Colosso si apre un corridoio che porta al museo degli strumenti musicali d’epoca. È un’area espositiva davvero interessante, con una raccolta di strumenti utilizzati presso le corti europee nel Seicento e Settecento provenienti dalle collezioni dei Medici e dei Lorena. Il museo espone tra gli altri due strumenti di Bartolomeo Cristofori, considerato l’inventore del pianoforte, tra cui il più antico pianoforte verticale al mondo. Nelle collezioni compaiono anche alcuni strumenti realizzati da Antonio Stradivari: un violino, un clavicembalo e l’unica viola al mondo costruita dal maestro e perfettamente conservata nel suo stato originale. Alcuni degli strumenti esposti, oggi diventati desueti, hanno un aspetto davvero bizzarro: come la ghironda, la tromba marina (uno strumento ad arco con un’unica corda), o il serpentone (un curioso strumento a fiato dalla forma a serpentina). 


L’area di Michelangelo

Ci lasciamo alle spalle il museo degli strumenti musicali e la sala del Colosso per andare a visitare l’area dedicata alle sculture di Michelangelo Buonarroti

Il Corridoio dei Prigioni

Imbocchiamo quindi un ampio corridoio voltato con una serie di sculture lungo le pareti. Sono i cosiddetti prigioni, opere incompiute che Michelangelo preparava per la Tomba di Giulio II. In tutto erano sei le statue che avrebbero dovuto adornare il sepolcro del pontefice, le altre due, le uniche ultimate, si trovano al museo del Louvre a Parigi. I prigioni, che rappresentano uomini incatenati (da ciò deriva il nome), proprio per la loro incompiutezza creano una straordinaria suggestione: sembra infatti che si stiano faticosamente liberando dalla pietra stessa che li tiene prigionieri. Inoltre rappresentano una testimonianza tangibile del modus operandi dello scultore e delle modalità con cui quest’ultimo “estraeva” i volumi dal blocco di marmo. 

La Tribuna del David

Ma nonostante l’importanza e la bellezza dei prigioni, quando si entra nel corridoio lo sguardo viene immediatamente catturato da ciò che vi si trova sullo fondo. Su un alto basamento troneggia il David di Michelangelo in tutta la sua maestosità e perfezione. Non si può davvero rimanere indifferenti davanti all’incredibile realismo con cui lo scultore ha rappresentato la fisicità del giovanotto biblico. La Tribuna venne realizzata espressamente per ospitare il David: la pianta semicircolare permette di ammirare l’opera da tutte le angolazioni, mentre la cupola vetrata soprastante lascia filtrare la luce naturale esaltando la luminosità del marmo.

Michelangelo scolpì questo capolavoro nel 1504, a 29 anni ma già nel pieno della sua maturità artistica. Il complesso statuario è alto oltre 5 metri di altezza e pesa 19 tonnellate.

La statua del David venne inizialmente collocata in Piazza della Signoria, rappresentando in modo allegorico la potenza di Firenze che, seppure piccola, fu in grado di tenere testa alle grandi potenze confinanti, ad iniziare dallo Stato Pontificio, proprio come nel racconto biblico Davide seppe vincere sul gigante Golia.

Nelle ali laterali della Tribuna del David sono esposti pregevoli quadri di vari autori cinquecenteschi appartenenti al manierismo fiorentino, tra cui Agnolo Bronzino, Alessandro Allori e Francesco Salviati.


Gipsoteca Bartolini 

Da un’ala laterale della Tribuna del David si accede al Salone dell’Ottocento, che ospita la gipsoteca di Lorenzo Bartolini, una vasta collezione di modelli e calchi in gesso ottocenteschi provenienti dal laboratorio dello scultore. Appena entrati nell’ambiente ci si immerge nell’atmosfera dello studio dello scultore, così come appariva nella sua sede originaria di Borgo San Frediano

I pezzi esposti testimoniano la varietà e la qualità della produzione del Bartolini, nonché l’importanza dei suoi clienti. Sono presenti varie sculture a figura intera, ma soprattutto busti raffiguranti celebrità dell’epoca come Byron, Rossini e Liszt


Sale Medievali

Il percorso prosegue attraverso alcune sale dedicate all’arte sacra medievale dal 1200 al 1400. Sono presenti tavole, croci e pale d’altare dipinte a fondo oro e dai colori accesi opera di grandi maestri fiorentini tra cui Giotto, l’Orcagna e Bernardo Daddi


Primo Piano: Lorenzo Monaco e Tardo Gotico

Al primo piano del museo dove sono presenti alcune sale con opere di autori del filone cosiddetto tardo gotico, sviluppatosi nel Quattrocento. In particolare è esposta la più ricca collezione al mondo di tavole dipinte da Lorenzo Monaco.


Accessibilità ♿️

La galleria dell’Accademia è completamente accessibile per persone con disabilità motorie e in particolare per utilizzatori di carrozzine. Per entrare non è necessario fare alcuna fila, ma è sufficiente attirare l’attenzione di uno degli addetti all’ingresso che provvederà a far avere un biglietto (gratuitamente) ed entrare all’interno. Tutte le aree al piano terra non presentano alcuna barriera architettonica, tranne la gipsoteca di Bartolini che si trova su un piano rialzato, ma è comunque accessibile mediante una rampa. È presente un ascensore che permette di raggiungere le stanze medievali del piano primo e, dato che queste sono disposte su piani  a livelli sfalsati, sono presenti dei montascale che permettono di raggiungere tutte le aree visitabili. Infine c’è un bagno accessibile al piano terra; per utilizzarlo bisogna chiedere le chiavi al personale presente nel bookshop. 

La rampa per la gipsoteca
Montascale al primo piano
Servizi igienici accessibili

Per ulteriori info su orari d’apertura, biglietti, e altro vi rimando alla pagina web del Museo.


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