Gallerie degli Uffizi – Accessibilità

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Le Gallerie degli Uffizi costituiscono il più famoso e il più grande dei musei di Firenze, nonché in assoluto il museo italiano più visitato. Praticamente impossibile enumerare tutte le straordinarie opere d’arte esposte nelle sue sale, che vanno da una ricca raccolta di sculture del periodo greco-romano, alla più completa collezione al mondo di dipinti del Rinascimento fiorentino, con autori celebri quali Giotto, Leonardo da Vinci, Botticelli, Raffaello, Michelangelo Buonarroti. Sono inoltre presenti altri celebri pittori di formazione seicentesca quali Caravaggio, Rembrandt, e Artemisia Gentileschi. Insomma un luogo assolutamente imperdibile per gli amanti dell’arte, della storia, o semplicemente della bellezza. Uffizi Accessibilità

Gli Uffizi sono completamente accessibili ♿️anche per visitatori su sedia a ruote. Di seguito il racconto della mia visita (5/07/2024).


Indice degli Argomenti Principali

Come sempre riporto un breve indice utile per meglio navigare l’articolo. Se vi interessano solo gli aspetti legati all’accessibilità potete andare direttamente all’ultimo punto, se invece siete un pò curiosi dei tesori d’arte esposti al museo potete vi raccomando la lettura completa.


Storia in Pillole

L’edificio che ospita gli Uffizi si trova nel cuore di Firenze, e venne progettato dall’architetto Giorgio Vasari nel 1560. Ha una pianta a “U”, con due lunghi bracci raccordati da un lato corto che corre lungarno, e si sviluppa fino al secondo piano. Non è un caso che sia stato realizzato di fianco a Palazzo Vecchio, sede storica del governo della città. Era infatti originariamente destinato a  ospitare gli uffici amministrativi e giudiziari della signoria, da cui deriva appunto il nome “Uffizi”. Iniziò ad assumere la funzione di museo a partire dal 1581, quando il Granduca Francesco I de’ Medici fece chiudere la loggia del secondo piano e realizzare la sala della Tribuna, per raccogliere la sua già notevole collezione d’arte. Nel corso degli anni seguenti grazie al mecenatismo dei Medici, la collezione artistica del museo si arricchì notevolmente. Un ruolo particolarmente importante è rivestito nella storia degli Uffizi da Anna Maria Luisa, l’ ultima discendente della dinastia Medici e grande appassionata d’arte. Come ultima discendente dei Medici Anna Maria Luisa stipulò con la successiva dinastia regnante dei Lorena il cosiddetto “Patto di Famiglia“, che impegnava gli stessi a mantenere a Firenze le opere d’arte che già vi risiedevano. Uffizi Accessibilità

Nel 1769 il museo fu aperto al pubblico per volontà del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena, rendendolo uno dei primi musei moderni del mondo.


Il Piano Terra

L’ingresso del museo si trova nel porticato di levante, ovvero l’ala dell’edificio adiacente a Palazzo Vecchio. Superati i controlli e la biglietteria si entra in una serie di sale in sequenza utilizzate per mostre temporanee. Al momento della mia visita è in corso la mostra “Divina Simulacra“, che raccoglie una collezione di antiche statue greche e romane. In fondo al breve percorso si trova lo scalone granducale e due ascensori per salire ai piani superiori.


Secondo Piano – Corridoio di Levante

La visita prosegue al secondo piano e subito si sbuca nel lungo corridoio  ai cui lati sono esposte opere classiche di grande valore, in prevalenza di età romana. Il soffitto del corridoio è decorato “a grottesche” mentre il pavimento è in marmo a scacchiera. A destra dalle alte finestre rivolte verso il piazzale centrale la luce si riversa nel corridoio, mentre a sinistra si aprono le porte che immettono alle sale. Uffizi Accessibilità

La decorazione a grottesche, tipica del 1500, consiste nella raffigurazione di figure fantastiche e bizzarre. Venne ispirata dalla scoperta dei motivi pittorici rinvenuti all’interno dei resti della Domus Aurea di Nerone a Roma.

Le Sale del Medioevo

Le grandi sale si susseguono secondo un ordine cronologico, a partire da quelle dedicate ai maestri medievali del Duecento e Trecento. Entrando nella prima sala, purtroppo affollatissima di visitatori, si viene subito investiti dal fulgore delle opere esposte: tavole, pale d’altare, polittici con figure dai colori intensi sui fondali in foglia d’oro tra cornici dorate riccamente intarsiate. Sono presenti capolavori di maestri assoluti come Cimabue, Giotto, Duccio di Buoninsegna, che evidenziano il progressivo allontanamento dalle raffigurazioni astratte bizantine e la ricerca di un maggiore realismo anche grazie ai primi tentativi di uso della prospettiva. L’Annunciazione di Simone Martini è un trionfo di luce dorata ma colpisce anche per l’originalità nella postura delle figure principali e per la grande cura nei dettagli. 

Primo Rinascimento

Qualche sala più avanti compaiono alcuni maestri del primo Rinascimento, come Masaccio, Paolo Uccello, Beato Angelico e Filippo Lippi. Emblematica dei cambiamenti in corso è la splendida Madonna col Bambino e Angeli di Filippo Lippi. Il fondo in oro è sostituito dai paesaggi, le figure assumono maggiore realismo in uno spazio tridimensionale e i volti sono raffigurati con estrema dolcezza. Una storia familiare si cela dietro questo quadro: la Madonna ha infatti il volto di Lucrezia Buti, la monaca di cui Filippo Lippi, a sua volta frate carmelitano, si innamorò, mentre l’angelo in primo piano che guarda sorridente l’osservatore, altri non è se non il figlio della coppia, Filippino, che a sua volta diventerà un grande pittore.

In una stanza poco più avanti si trova un’altra celebre opera rinascimentale, il doppio ritratto dei Duchi di Urbino realizzato da Piero della Francesca. La Duchessa Battista Sforza è raffigurata col viso pallido in modo irreale e con l’attaccatura dei capelli altissima, considerati allora segni di nobiltà e di bellezza, mentre Federico da Montefeltro ha un volto molto più realistico in cui le sfumature dell’incarnato vengono accentuate anche dal contrasto col colore delle vesti. Non è un caso che il profilo ritratto del Duca sia il sinistro, infatti la parte destra del viso rimase sfigurata in seguito ad un incidente avvenuto durante un torneo (ed ecco perché il naso è spezzato). 

Le Sale di Botticelli

Procedendo nel percorso si giunge alle stanze di Botticelli, dove l’arte pittorica rinascimentale ha raggiunto la sua fioritura. Qui è conservata la più vasta collezione di opere dell’autore, tra cui capolavori assoluti come l’Annunciazione, ma soprattutto La Primavera e La Nascita di Venere. Queste ultime due rappresentano le prime grandi opere non a soggetto sacro del Rinascimento.  Entrambe trasmettono un profondo senso di bellezza e armonia. Ad ispirare tanta bellezza Botticelli aveva eletto come sua musa prediletta Simonetta Vespucci, riconoscibile nel volto della Venere così come in quello di Flora nella Primavera.

Lungo quest’ala degli Uffizi si trova anche la Tribuna (chiusa al pubblico durante la mia visita), una sfarzosa sala ottagonale progettata dall’architetto Buontalenti originariamente destinata a ospitare i prezzi più importanti delle collezioni medicee.


Secondo Piano – Corridoio di Ponente

Alla fine del corridoio di Levante ci si trova nel raccordo col corridoio di ponente, da cui si gode una magnifica vista di Ponte Vecchio e della Firenze “diladdarno“. Il percorso di ponente inizia con una serie di sale dedicate a celebri pittori rinascimentali quali il Ghirlandaio, Perugino, Filippino Lippi e Luca Signorelli, fino ad arrivare nella stanza dedicata a Leonardo Da Vinci. Sono esposte qui varie opere giovanili del genio toscano, a cominciare da quello che viene considerato il suo esordio, ovvero il Battesimo di Cristo, opera del Verrocchio, suo maestro, ma in cui quasi sicuramente Leonardo realizzò l’angelo sulla sinistra. L’Annunciazione rivela già alcuni temi stilistici che diventeranno marchio di fabbrica del maestro, come lo sfumato, l’attenzione scientifica ai dettagli, l’uso della prospettiva aerea. 

Andando avanti incontriamo altri due giganti del Rinascimento maturo: Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio. Di Michelangelo è esposta una sola opera, un vero unicum, visto che si tratta dell’unica opera pittorica mobile del maestro. Il cosiddetto “Tondo Doni” raffigura la sacra famiglia all’interno di una raffinatissima cornice lignea circolare. Il dipinto è caratterizzato dalla scultorea fisicità dei corpi tipica di Michelangelo e dall’ originale composizione delle figure ritratte. Di Raffaello sono presenti vari dipinti, tra questi è notevole la Madonna del Cardellino, che per estetica e dolcezza dei volti è emblematico dello stile del pittore.

Dal fondo al corridoio di ponente si può accedere alla grande terrazza panoramica (comprensiva di servizio bar) che si trova proprio sopra la Loggia dei Lanzi, che offre una vista fantastica su Palazzo Vecchio.


Primo Piano

Tramite scale o ascensori si raggiunge il piano primo del museo. Qui il mio resoconto si fa molto più conciso dal momento che, a causa dell’avvicinarsi dell’orario di chiusura, l’ho attraversato senza avere purtroppo il tempo di soffermarmi sulle opere esposte e con molte sale già chiuse. Un vero  peccato, perché anche nelle stanze del primo piano sono tanti i capolavori esposti realizzati da grandi maestri del cinquecento e del seicento. Sono presenti autori come Tiziano, il Bronzino, il Pontormo e il Parmigianino e poi Rembrandt, Caravaggio e Artemisia Gentileschi, solo per citare alcuni tra i più celebri.


Accessibilità ♿️

Come detto l’ingresso del museo si trova lungo l’ala di levante, quella allineata con Palazzo Vecchio. Il piano del porticato è rialzato rispetto al piazzale, ma in Via della Ninna (è la strada tra Palazzo Vecchio e Uffizi), è disposta una rampa che permette di superare il dislivello. Le persone con disabilità e eventuali accompagnatori possono entrare saltando le file e con biglietti gratuiti che vi verranno assegnati direttamente in biglietteria.

La visita al piano terra si svolge completamente in piano e in fondo al percorso sono disponibili due ascensori. Questi ultimi sono un po’ datati e poco spaziosi; sono comunque presenti altri ascensori più moderni nel museo. Anche i percorsi espositivi al primo e secondo piano sono completamente accessibili; solo in fondo al corridoio di ponente del secondo piano la bellissima terrazza panoramica, con annessa area bar, si trova su un piano rialzato: è comunale accessibile grazie a una piattaforma elevatrice che sarà azionata dal personale autorizzato. 

Come già accennato sono presenti nell’ edificio vari ascensori per spostarsi da un piano all’altro. Sono inoltre presenti servizi igienici fruibili anche dai visitatori a mobilità ridotta

Rampa in Via della Ninna.

Per ulteriori info vi rimando alla pagina web ufficiale


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