Un Giro in Provenza (1/2) – Arles

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La Provenza è una vasta regione della Francia mediterranea, cinta a est dalla catena montuosa delle Alpi e delimitata a ovest dal fiume Rodano. È una terra fortunata, perché scaldata dal sole del Mediterraneo e solcata da grandi fiumi (il più importante è il Rodano) che permettono il fiorire di una natura variopinta e armoniosa. Non stupisce che questi dolci paesaggi collinari, impreziositi a inizio estate dalla fioritura dei celebri campi di lavanda, e l’aria salubre, abbiano attirato famosi pittori impressionisti; il più celebre di tutti è certamente Vincent Van Gogh, che nel 1888 si trasferì ad Arles, dando vita a uno straordinario periodo produttivo e lasciando una traccia indelebile in questa cittadina alle porte della Camargue. Ma la Provenza è pure un crocevia di storia, popoli  e culture, fin dall’epoca romana e poi nel Medioevo, e di conseguenza scenario di commistioni e contaminazioni linguistiche e culturali.  

Arles è una cittadina della Bassa Provenza, nella parte sud occidentale della regione, attraversata dal Rodano, appena prima che il fiume inizi ad allungare i suoi rami verso il mare, dando vita a quel fertilissimo paradiso naturale che è la Camargue.

Vi racconto i miei due giorni in Provenza tra Arles e il Parco della Camargue con le mie impressioni e come sempre qualche info utile sull’accessibilità dei luoghi.

UNA PASSEGGIATA AD ARLES

Le principali attrazioni di Arles sono racchiuse nel piccolo centro storico, quindi meglio da un punto di vista logistico prenotare un albergo in centro o nelle immediate vicinanze. La scelta potrebbe essere non tanto semplice se si cerca un hotel accessibile. Per quel poco che posso dire l’offerta non è molto adeguata (qui la mia esperienza al Best Western Hotel Atrium) e vale la pena prendere in considerazione anche qualche soluzione un po’ più periferica. La mia esplorazione comincia dalla Rue Emile Fassin, dove ha sede il Best Western Hotel, che confluisce poco più in là nella Boulevard des Lices, il viale che delimita il centro storico a sud. Proprio in mezzo alle due vie c’è l’ufficio turistico di Arles, non mancate di farci una capatina per procurarvi una mappa e ottenere utili info sulle attrazioni  principali  in città e dintorni. Fatti cento metri siamo già in uno dei luoghi più rappresentativi della città.

Ricostruzione percorso su Google Maps
Place de La Republique

Nel passato e nel presente la piazza il centro nevralgico cittadino, luogo in cui si affacciano i principali simboli del potere temporale e quello religioso. L’Hotel de Ville (ovvero il municipio), in fondo alla piazza, venne edificato nel XVII secolo incorporando l’antica Torre dell’Orologio. A pochi metri c’è la Cattedrale di Arles (Chiesa di Saint Trophime), magnifico esempio di romanico provenzale, che colpisce subito i visitatori col suo portale istoriato da un ciclo scultoreo ricchissimo di simbolismi cristiani.

L’antico obelisco che svetta al centro della piazza risale al IV secolo ed è anch’esso di origine romana.

Le Café Van Gogh

Superata la Piazza ci si addentra nelle vie del centro storico. Dopo pochi minuti di girovagare sbuchiamo nella Place de Forum, proprio di fianco ad un altro luogo simbolo di Arles, il Cafè Van Gogh (o Cafè La Nuit). Deve la sua fama alla storica frequentazione del suo avventore più illustre, Vincent Van Gogh, durante il suo soggiorno nella cittadina provenzale. Il pittore olandese  trovò rifugio e ispirazione in questo locale, che ritrasse in alcuni dei suoi capolavori. 

“Oggi, probabilmente, inizierò a lavorare sull’ambiente interno del café dove ho una stanza, con la luce a gas, durante la sera. È quello che qui loro chiamano “café de nuit” (ci sono molti locali del genere qui), che rimangono aperti tutta la notte. “Coloro che girano di notte” possono rifugiarsi qui quando non hanno denaro per pagare un alloggio, oppure sono troppo ubriachi per rientrare.” (V. Van Gogh – Tratto da una lettera al fratello Theo)


È ancora tarda mattinata, e nella piazza ci sono alcuni bar/ristoranti, ma se pensate di fare colazione la cosa potrebbe non essere così scontata… (almeno in novembre, forse la situazione è diversa in periodi più “turistici”?). A mezzogiorno si serve solo il pranzo e se non ti sta bene ti lanciano pure certe occhiatacce. Per fare un brunch bisogna tornare nel Boulevard des Lices. L’impressione (fuggevole) che ho  avuto della gente di Arles racconta di caratteri genuini e talvolta ruvidi, semplici e orgogliosi. Il ritmo della vita scorre lento, secondo tempistiche legate, credo, all’agricoltura e all’allevamento praticati nella vicina Camargue. Questo spiegherebbe anche perché la notte tra le vie del centro tutto chiude presto (in autunno eh!) e quasi non si incontra anima viva.

Il Rodano

Proseguiamo la nostra passeggiata tra le contorte vie storiche di Arles, tra le suggestive facciate delle case coi muri scrostati, i bistrot, i negozietti di souvenir e prodotti locali, qualche negozio di antiquariato. Quasi impossibile non finire in vista del lungofiume. Il Rodano, uno dei principali fiumi europei, bagna Arles prima di aprirsi nel suo ampio delta sfociando nel Mar Mediterraneo. Prima di raggiungere la città il fiume ha già chiamato a raccolta tutti i suoi piccoli e grandi affluenti, ecco perchè la portata da queste parti è davvero gigantesca. La presenza di rampe permette di salire sull’argine rialzato (le piene da queste parti possono essere davvero abbondanti) e ammirare la grandiosità del fiume.

L’Arena di Arles

Lasciato il Rodano alle nostre spalle, ci immergiamo nuovamente tra le stradine del centro per raggiungere l’attrazione più celebre di Arles. L’anfiteatro Romano si trova in una zona collinare (Hauture) della città . Questo piccolo Colosseo provenzale venne edificato intorno alla fine del primo secolo ed è giunto ai nostri giorni ottimamente conservato. Come molti altri imponenti edifici della Roma antica subì un periodo di decadenza dopo la caduta dell’impero, con l’asportazione di grandi porzioni di marmo e l’inglobamento nel tessuto urbano medievale. La sua rinascita ebbe inizio nel XIX secolo, quando attraverso un lungo percorso di restauro e manutenzione venne riportato al meritato splendore.

L’anfiteatro, insieme agli altri monumenti romani e romanici di Arles è diventato patrimonio UNESCO dal 1981. 

Si trova al centro di una piazza molto particolare che ne segue la forma circolare; infatti anche le facciate degli edifici per lunghi tratti seguono un andamento curvilineo. Mi ha ricordato alla lontana la Piazza Anfiteatro di Lucca.

Un tempo teatro di scontri tra gladiatori, viene oggi utilizzato per importanti eventi cittadini (può contenere fino a 12.000 spettatori) come concerti, spettacoli teatrali e anche corride.

Teatro Romano e Jardin d’Eté

Ci mettiamo in direzione dell’hotel, e poco dopo aver lasciato l’Anfiteatro incontriamo un’altra importante testimonianza delle origini romane di Arles. L’antico Teatro (risale al 12 d.C.) venne abbondantemente saccheggiato nel corso del Medioevo (molto più che l’Anfiteatro) e i sui marmi utilizzati per ampliare il centro urbano, per cui rimane poco dell’originario splendore, ma abbastanza per intuirne la maestosità. Costeggiando il teatro ci si ritrova nel Giardino d’Estate, polmone verde del centro storico con le sue piante esotiche e popolato da statue commemorative.

Info Accessibilità  

Girare per il centro storico di Arles in carrozzina non è sempre agevole, per via della pavimentazione sconnessa di tante strade e per le zone in pendenza. Tuttavia con una carrozzina elettrica o uno scooter si può andare praticamente dappertutto mettendo in conto qualche scossone.

Novembre 2021

Trip Tips

Se vi trovate ad Arles di sabato non perdetevi il mercato in Boulevard des Lices, dove potete trovare il meglio dei prodotti tipici della Bassa Provenza: miele di lavanda, salsiccia di toro della Camargue, sapone di Marsiglia in mille varianti, e tanto tanto altro.

Alcuni link utili se volete approfondire su Arles, Camargue e Provenza.

https://www.provenzafrancia.it/

https://www.arlestourisme.com/it/arles-in-provenza.html

https://www.arlestourisme.com/it/patrimonio-mondiale.html

https://www.lonelyplanetitalia.it/articoli/consigli-di-viaggio/il-meglio-della-camargue


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