Un’escursione nelle Everglades, minimo una giornata, dovrebbe essere d’obbligo per chi visita Miami. Proprio alle spalle della città della Florida ha inizio lo sterminato fiume d’erba, che si estende fino alla costa sul Golfo del Messico. L’acqua che vi scorre lenta verso sud proviene dalle poderose esondazioni annuali del lago Okeechobee. Non si tratta semplicemente di una palude ma di un ecosistema ricchissimo dove coabitano diversi habitat. Oltre alle tipiche sconfinate distese erbose, ci sono ad esempio gli hammock, piccole aree affioranti di qualche metro sul pelo dell’acqua, fitte di rigogliosa vegetazione subtropicale, mentre le colonie di mangrovie popolano la zona dell’estuario. Nell’insieme le Everglades costituiscono un luogo ideale per uccelli, serpenti e alligatori, diffusissimi nell’area. La fauna si compone poi di tantissime altre specie, alcune di esse molto più difficili da incrociare, come ad esempio il puma (si stimano meno di 100 esemplari presenti nell’area).
Nelle Everglades si possono fare diverse esperienze che permettono un contatto più intenso con la natura, si va dalle passeggiate lungo le passerelle sospese tra la vegetazione, alle escursioni in kayak, al birdwatching, e tante altre. Una delle esperienza “must do” è sicuramente un giro in airboat per un incontro ravvicinato con gli alligatori direttamente nel cuore delle paludi. Gli airboat sono delle piccole imbarcazioni tipicamente diffuse in aree paludose in virtù delle loro particolari caratteristiche. Si tratta di barconi dal fondo piatto, quindi adatte alle superfici poco profonde, spinte da una grossa elica situata sopra la chiatta (che rende l’escursione molto rumorosa). Numerosi sono gli operatori che consentono di fare un giro in airboat, la maggior parte si trova lungo la Tamiami Trail (US Hwy 41), la strada che attraversa in orizzontale le Everglades.
Una volta che i turisti hanno trovato posto nelle panche fissate sul barcone ha inizio il tour. Spinto dalla potente elica l’imbarcazione sembra quasi volare sulle piste d’acqua disegnate tra le macchie erbose fino a condurci in angoli nascosti tra le paludi. Ora ci troviamo fermi al centro di questa natura apparentemente immobile, vagamente inquietante, e bruscamente lontani dalla contaminazione umana, in cui gli unici suoni sono il ronzio degli insetti, il gracidare delle rane e il verso degli uccelli. Ma siamo arrivati fin qui soprattutto per un motivo, e non rimaniamo certo insoddisfatti. Il nostro esperto traghettatore sa bene dove trovare e come avvicinare qualche grosso esemplare di alligatore, il vero padrone della palude. Qualcosa sbuca oltre un ciuffo di fili d’erba, la superficie dello stagno è perturbata dal lento ondeggiare della lunga coda mentre un paio d’occhi da rettile, affioranti dal pelo dell’acqua, si avvicinano minacciosi verso di noi.
Accessibilità. La maggior parte degli operatori non offre un servizio accessibile per utilizzatori di sedia a rotelle, tuttavia gli airboat possono in molti casi accostarsi alla banchina praticamente senza dislivello, e in questo caso è sufficiente essere in grado di traslare dalla carrozzina alla seduta sulla barca. Se richiesto, il personale del luogo è sempre ben disposto a dare una mano. Esiste a volte anche la possibilità di salire sull’airboat direttamente con la carrozzina, prendendo posto nella parte anteriore laddove questa sia libera dai sedili e sufficientemente spaziosa. Una volta sul mezzo occorre tenersi saldamente alle barre e avere un buon controllo del tronco perché si viaggia spediti. Inoltre si indossano tappi per le orecchie o cuffie per evitare il rumore assordante dell’elica.
Agosto 2016, Florida, Stati Uniti.