Spesso le cose più belle sono celate alla vista. Questo pensiero affiora facilmente alla mente visitando l’Eremo di Santa Caterina del Sasso. Si tratta di un antico monastero ricavato lungo un balcone di roccia sulla sponda orientale del Lago Maggiore. La sua origine leggendaria, l’eccezionale posizione, le magnifiche vedute sul lago conferiscono a questo sito un grande fascino. Eremo di Santa Caterina del Sasso accessibile
Fino a qualche decennio fa l’unico modo per raggiungerlo era percorrere una lunga scalinata per superare gli oltre 50 metri di parete a strapiombo dal sovrastante piazzale, oppure approdare via acqua. Nonostante l’originaria ricercata inaccessibilità del luogo oggi anche i visitatori con disabilità motorie ♿️ possono visitarlo. Nel seguito vi racconto come.
Le Origini
La creazione dell’eremo è sospesa tra storia e leggenda. Siamo nel Medioevo (XII secolo) e Alberto Besozzi è un mercate che conduce un vita agiata tra ricchezze e frivolezze, fino a quando, navigando sul lago di ritorno dalla fiera del Vergante, viene sorpreso da una terribile tempesta. Sentendosi in punto di morte, prega Santa Caterina d’Alessandria di proteggerlo facendo voto di cambiare vita. Miracolosamente trova riparo nelle grotte della falesia del Sasso Ballaro, e qui, mantenendo le sue promesse, inizia un’esistenza da eremita. Corrono nei dintorni le voci sul sant’uomo che abita la parete rocciosa, e quando la pestilenza falcia la popolazione, è a lui che le comunità limitrofe si rivolgono per preghiere e protezione. In cambio Alberto chiede che venga edificata una cappelletta in onore di Santa Caterina. Questa costituirà il primo nucleo del futuro eremo, diventando, anche dopo la morte di Alberto, meta di pellegrinaggio. A rendere semileggendaria questa narrazione c’è che poco o nulla si sa del Beato Alberto Besozzi, fino al punto che non si è neppure certi che sia realmente esistito!
La leggenda di Santa Caterina narra di una fanciulla di famiglia nobile e colta, studiosa di filosofia presso la città di Alessandria d’Egitto nel IV secolo. Per causa della sua fede cristiana subì il martirio e venne infine decapitata sotto l’imperatore Massenzio. Le sue spoglie vennero trasportate dagli angeli nel monastero del Monte Sinai, e qui riposarono fino al XI secolo, quando vennero trasferite da un monaco a Rouen presso l’Abbazia della S.S. Trinità, che poi le venne intitolata. Nelle molte raffigurazioni della santa (tra cui una celebre di Caravaggio), spesso compaiono i simboli del martirio e della decapitazione: la ruota dentata e la spada.
Nei decenni e secoli seguenti una comunità monastica devota alla regola di Sant’Ambrogio ad Nemus si formò intorno all’eremo. Come conseguenza l’originaria cappella venne incorporata in nuovi edifici di culto e vennero inoltre realizzati gli altri caseggiati (Convento Meridionale e Conventino) che oggi si possono incontrare durante la visita.
Raggiungere l’Eremo
Ci troviamo lungo la SP 69, che costeggia il Lago Maggiore in territorio varesino tra Laveno e Ispra. Appena fuori dall’ abitato del paesino di Reno un cartello indica la deviazione per l’Eremo. Seguendo il breve tratto di strada si raggiunge un’area parcheggio, dove sono presenti anche diversi stalli riservati ai titolari di pass disabili ♿️. Per avvicinarsi il più possibile all’accesso dell’Eremo vi consiglio di provare a procedere un po’ oltre. La strada infatti prosegue fino ad un ultimo tratto in divieto d’accesso (salvo autorizzati però!). Col pass è possibile accedere e in tal modo ci si trova a pochi passi da un gruppetto di cascine disposte intorno a uno spiazzo. Abbiamo così raggiunto le Cascine del Quiquio, di fatto l’avamposto in quota (52 metri sopra) dell’Eremo. Qui sono presenti anche dei bagni pubblici, con anche un servizio igienico accessibile ♿️. Due cascine in là si trova la biglietteria (disabili e accompagnatori non pagano) e, meraviglia delle meraviglie, l’ascensore! Eremo di Santa Caterina del Sasso accessibile
L’Ascensore
L’ascensore ♿️permette di raggiungere comodamente l’Eremo, superando in pochi secondi gli oltre 50 metri di dislivello. Credo sia giusto spendere due parole e una riflessione su questo gioiello ingegneristico. L’ascensore, il cui vano corsa è stato ricavato scavando un pozzo di 6 metri di diametro nella roccia, rappresenta la prova che quando si vuole, oggi è possibile superare sempre (o quasi) le barriere architettoniche. E con impatto visivo zero! La presenza dell’ascensore infatti non deturpa in alcun modo il prospetto dell’antico sito, essendo ben nascosto alla vista. Lo sbarco inferiore si apre internamente alla falesia, e per uscire fronte lago bisogna percorrere una galleria di 50 metri circa. Da quest’ultima si sbuca su un terrazzamento che offre le prime idilliache viste sul lago, incorniciate da palme. Seguendo il camminamento verso destra si arriva davanti ad una scala di pietra che scende al livello sottostante, dove si trovano gli edifici dell’antico monastero. Tramite un citofono è possibile segnalare l’esigenza di utilizzare il servoscala ♿️, e dopo pochi minuti una persona dello staff si avvicinerà per azionare il dispositivo. Eremo di Santa Caterina del Sasso accessibile
La Visita
Il primo caseggiato che si incontra è il Convento Meridionale, edificato tra il 1200 e il 1300. Percorriamo il suggestivo portico affacciato sul lago per poi accedere all’interno. Nella sala capitolare le pareti sono singolarmente alte e decorate con affreschi tardo medievali. Degno di menzione è il camino con l’adiacente tavola raffigurante la Crocifissione. Un’altra stanza ospita l’esposizione di un ceramista originario di Laveno.
Si esce nuovamente all’esterno in un corto spiazzo sottratto al costone roccioso. Oltre una bassa recinzione è posizionato un imponente torchio in legno del XVII secolo.
Poco più avanti si passa sotto le arcate del “Conventino”, edificio a due piani anch’esso di origine tardo medievale, un tempo sede del refettorio, della cucina e delle celle.
Dopo il Conventino un altro spiazzo introduce all’ultimo e più importante edificio dell’Eremo: la Chiesa. La versione odierna di quest’ultima, col portico esterno e la suggestiva torre campanaria in pietra a strapiombo sul lago, nasce dalla composizione di diversi edifici sacri. Il nucleo più antico, fatto erigere dal Besozzi e dedicato alla Santa, si trova proprio in fondo, mentre le chiese di Santa Maria Nova e San Nicola sono successive, presumibilmente databili al XIV secolo. Nel sacello, in posizione ribassata rispetto al piano della chiesa, sono conservate le reliquie del Beato. Le pareti e le volte sono decorate con pregevoli affreschi a tema religioso.
La chiesa è accessibile ♿️ grazie ad alcune rampette disposte in corrispondenza delle soglie presenti lungo il percorso tra il piazzale esterno e l’interno. Quest’ultimo è in piano e facilmente visitabile, ad eccezione del sacello, ribassato di alcuni gradini.
Il miracolo. All’inizio del settecento alcuni massi instabili si staccarono dalla parete rocciosa andando a cadere sulla chiesa proprio in corrispondenza dell’antica cappella. Miracolosamente trovarono un punto di equilibrio sopra la volta e l’interno si salvò dalle conseguenze dell’impatto. Il danno inferto alla copertura è ancora ben visibile oggi all’interno della chiesa. Proprio a questo evento si potrebbe far risalire l’attuale nome della località, Sasso “Ballaro“, ovvero “ballerino”.
Sintesi Accessibilità ♿️
La visita all’eremo è accessibile anche per viaggiatori in sedia a ruote. Nel parcheggio soprastante il sito sono presenti stalli riservati ai detentori di pass disabili. Nel percorso tra l’area parcheggio e l’ascensore sono localizzati i servizi igienici accessibili. L’ascensore nella roccia permette di superare i 52 metri di dislivello e raggiungere la zona terrazzata dell’Eremo; da qui, con un montascale, si arriva al punto di inizio della visita.
Il percorso tra i vari edifici presenta tanti piccoli dislivelli risolti con rampette abbastanza semplici da affrontare. Solo in uno o due casi la pendenza risulta più marcata e potrebbe rendersi necessario un po’ di aiuto.
La pavimentazione degli spazi esterni è in pietra, anche se ben tenuta, quindi un po’ difficoltosa ma assolutamente fattibile.
Maggiori dettagli sono presenti nel corpo dell’articolo. Eremo Santa Caterina Accessibile
Affreschi
INFO:
- Pagina web dell’Eremo LINK➡️ con le info aggiornate su orari e prezzi, tour virtuali del sito e tante informazioni.
- Pagina della Provincia di Varese dedicata all’Eremo LINK ➡️
- Il biglietto d’ingresso è gratuito per disabili e accompagnatori.