Il lato ovest di Manhattan, nel tratto compreso tra i quartieri di Meatpacking District e Chelsea, un tempo zona industriale di New York, è stato oggetto nel corso degli ultimi decenni di profondi cambiamenti, che l’hanno trasformato in una zona trendy della città. Fil rouge di questa trasformazione è la High Line, magistrale esempio di riqualificazione di una struttura industriale in abbandono, che ha reinventato la vecchia ferrovia sopraelevata in un magnifico parco urbano. Il suo tracciato tra i grattacieli del West Side inanella numerose attrazioni della città, sviluppatesi di pari passo con la High Line. Nel seguito vi racconto alcune di queste attrazioni che ho avuto la fortuna di visitare percorrendo la Line da sud a nord, come sempre riportando le indicazioni sull’accessibilità♿️ per visitatori con disabilità motorie. New York Accessibile High Line
1) HIGH LINE
Storia in breve
L’High Line Park è probabilmente il parco più originale di New York (insieme alla nuovissima Little Island, di cui parlo più avanti). Nasce infatti dalla trasformazione di una vecchia struttura industriale abbandonata, una linea ferroviaria sopraelevata che correva lungo il west Side di Manhattan. A partire dagli anni ‘30 del secolo scorso quella linea ferroviaria è servita principalmente al trasporto di grandi quantità di carni presso gli edifici del Meatpacking District, dove veniva lavorata e confezionata. A partire dagli anni ‘60, i trasposti su ruota iniziarono a prevalere su quelli ferroviari, e la linea sopraelevata venne utilizzata sempre meno. Negli anni ‘80 il traffico sui binari si arrestò del tutto e si inizio a discutere sulla sua completa demolizione. Fortunatamente una lungimirante associazione di residenti, la “Friends of the High Line“, ne propose il recupero e la riqualificazione in parco urbano sopraelevato.
High Line oggi
La High Line è oggi un parco verde con oltre 500 specie di piante e alberi, che si estende per circa 2 km e mezzo tra Gansevoort Street, a sud, e il quartiere di Hudson Yards (30 Strada), a nord. Lungo la passeggiata troverete mille motivi per fermarvi a scattare foto: i deliziosi angoli ombrosi, il tramonto sull’ Hudson, gli scorci sulla città, le installazioni di opere d’arte, i tanti dettagli che rendono evidente con quanta cura e attenzione sia stato realizzato questo parco. E poi, collegate o comunque molto vicine alla High Line, si trovano delle fantastiche attrazioni di New York, di cui vi parlo nei punti successivi.
Accessibilità ♿️
La High Line è completamente accessibile anche in sedia a ruote. Per raggiungere il parco sopraelevato sono presenti diversi accessi lungo il percorso. All’estremità sud, in Gansevoort Street, è presente un ascensore proprio a fianco del Whitney Museum. Altri ascensori si trovano in corrispondenza della 14esima, 23esima e 30 esima Strada. Nella pagina web (➡️LINK) del parco è possibile controllare lo stato di funzionamento degli ascensori per non trovare brutte sorprese. Da Hudson Yards c’è anche la possibilità di accedere tramite una comoda rampa. Tutta l’area della High Line è pianeggiante e non presenta barriere architettoniche. Inoltre diversi servizi igienici accessibili sono dislocati lungo il percorso.
2) WITHNEY MUSEUM OF AMERICAN ART
L’edificio
Probabilmente meno mustsee tra i musei newyorkesi, rispetto ai celebri Metropolitan, Moma, o al Museo di Storia Naturale, il Whitney è comunque un museo molto bello e interessante, interamente dedicato all’arte moderna statunitense. Interessante non solo nei contenuti (una collezione di oltre 22000 opere realizzate da 3000 artisti) ma già nell’involucro. La nuova sede (dal 2015) nel Meatpacking District è stata infatti progettata dall’archistar italiano Renzo Piano che l’ha concepita ispirandosi a “una nave in un bacino di carenaggio“. Il risultato è una struttura complessa, composta da imponenti blocchi sfalsati e facciate con inclinazioni diverse, ma che allo stesso tempo trasmette un’impressione di monoliticità.
Le collezioni
Al suo interno ben otto sono i piani visitabili, comprese alcune terrazze esterne, anch’esse utilizzate come spazi espositivi, da cui ammirare spettacolari scorci di Manhattan e del fiume Hudson. La collezione permanente si trova al settimo piano dell’edificio e ospita alcuni capolavori dell’arte moderna americana, tra cui vale la pena citare Early Sunday Morning (“Sabato Mattina Presto”) di Edward Hopper, il pittore dei silenzi urbani e dell’attesa, The Rose di Jay Dafeo, e It Was Blue and Green di Georgia O’Keefe.
Oltre alla collezione permanente si trovano sempre varie mostre temporanee. Durante la mia visita (luglio 2023) ho potuto esplorare l’interessante esposizione Project for a New American Century (“Progetto per un Nuovo Secolo Americano“) di Josh Kline, incentrata sul tema di come le nuove tecnologie stiano cambiando la società.
Una curiosità. Quando, superata la biglietteria, ho preso l’ascensore per salire ai livelli superiori mi sono trovato a entrare in un ambiente che dalle dimensioni (4 metri di larghezza) e dai motivi sulle pareti somigliava più a una piccola sala espositiva che a una cabina! Ho poi scoperto che nel Whitney anche gli ascensori sono opere d’arte. Sono stati infatti ideati nel 2013 dall’artista Richard Artschwager, che titolò il suo lavoro Six in Four.
Accessibilità ♿️
Il museo è perfettamente accessibile per visitatori con disabilità motorie. Sono presenti (spettacolari!) ascensori per spostarsi da un piano all’altro e diversi servizi igienici. Le porte alle terrazze esterne sono dotate di pulsanti per l’apertura automatica.
Per altre info riporto il ➡️LINK alla pagina web ufficiale.
3) CHELSEA MARKET
Il Chelsea Market è un altro brillante esempio di riqualificazione di una struttura industriale ormai in disuso. Fino agli anni ‘60 l’edificio al 75 della Ninth Avenue era la sede storica della NBC (National Biscuit Company), la fabbrica produttrice, tra gli altri, dei celebri biscotti Oreo. La posizione era strategica in quanto confinante col Meatpacking District, il principale centro cittadino di lavorazione delle carni (letteralmente si traduce con “distretto del confezionamento carni”), da cui provenivano lo strutto e il lardo necessari per la produzione dei biscotti.
Quando la NBC cambiò sede (anni ‘60) la costruzione rimase inutilizzata, fino agli anni ‘90, quando di pari passo col processo di gentrizzazione del quartiere assurse a nuova vita ospitando ai piani inferiori un grande mercato coperto, il Chelsea Market, e ai piani superiori gli uffici di importanti aziende come Google.
La riqualificazione ha dato vita a una location molto particolare, una specie di incrocio tra edificio industriale, bazaar e area espositiva, con elementi studiatamente lasciati al grezzo e canalizzazioni a vista, e i vari ristoranti/negozi disposti ai lati delle gallerie centrali: l’effetto è un’atmosfera davvero suggestiva.
Mangiare al Chelsea Market
Il Chelsea Market è diventato in breve tempo un punto di riferimento per le buone forchette e gli amanti del cibo di qualità, ed è frequentato indifferentemente da turisti e autoctoni. Al suo interno è possibile fermarsi a mangiare in uno dei tanti ristorantini oppure comprare la materia prima e gli ingredienti per preparare deliziosi piatti nella propria cucina. La scelta è davvero molto vasta: cibo messicano, tailandese o indiano, sushi giapponese, pasta italiana artigianale, aragoste del Maine, crêpes al bistrot francese, prodotti da forno, frutta e verdura freschissime, gelati (italiani), e molto, molto altro. Oltre a questo si trovano al suo interno anche vari negozi e bazar di vario genere.
Per la mia visita al Chelsea Market avevo già bene in mente quale opzione gastronomica scegliere. Ho quindi raggiunto il Lobster Place, dove si possono gustare piatti a base di pesce freschissimo e in particolare la celebre aragosta (lobster) del Maine. Qui ho ordinato una delle specialità della casa, ovvero il lobster roll, un delizioso panino morbido farcito con pezzi di lobster e maionese, con l’aggiunta di sedano, scalogno e limone.
Accessibilità ♿️
Il mercato è su due piani collegati da ascensori. Gli ingressi si trovano a livello stradale lungo la Nona e Decima Avenue, in entrambi i casi è presente il pulsante per l’apertura automatica. Sono inoltre a disposizione servizi igienici accessibili. La pavimentazione delle ampie gallerie centrali è liscia, e per quanto sperimentato non ci sono barriere architettoniche. Sono accessibili in sedia a ruote anche i percorsi per i vari stand; da verificare però volta per volta le condizioni locali in merito alle porte di ingresso, altezza tavolini, spazi di passaggio, ecc. Nel Lobster Place, ad esempio, gli spazi sono piuttosto stretti e tutti i tavoli o banconi sono alti; fortunatamente lungo le gallerie ci sono delle aree attrezzate (non tantissime però) con tavolini bassi dove consumare più comodamente le pietanze.
Per altre info riporto il ➡️LINK alla pagina web ufficiale.
4) LITTLE ISLAND
Per la serie “a New York le nuove attrazioni spuntano come funghi”, vi presento Little Island! L’ultima volta che ero stato nella Grande Mela (novembre 2019) neppure esisteva, e adesso eccola qui. Lungo il West River di Manhattan, dove prima si trovava il Pier (molo) 54 in stato di abbandono, è oggi “ormeggiata” un’isoletta artificiale nuova di zecca. Questa originale oasi urbana, sorretta da una selva di funghi in cemento armato che emergono dalle acque del fiume, ospita un delizioso parco urbano e tanti eventi.
È stata costruita nel 2021 (una delle nuove realizzazioni di New York post Covid) con l’obiettivo di riqualificare l’area costiera di Manhattan creando un luogo d’incontro tra natura, arte, bellezza.
Il risultato è stato magnificamente raggiunto. Ispirata alla forma di una foglia galleggiante sulle acque dell’Hudson, Little Island è prima di tutto un armonioso disegno di vialetti ondulati che si snodano tra alberi, prati, siepi e installazioni artistiche.
Sull’Isola
È collegata alla terra ferma (ma si fa per dire, anche Manhattan è un’isola!), da due ampie passerelle in legno. Percorrendo la passerella di South Bridge è possibile osservare da vicino le originali strutture che sorreggono l’isola. Alla fine della passerella ci si trova in un ampio spiazzo, principale luogo d’incontro del parco, dove è presente anche una zona ristorazione e i bagni pubblici. Da quest’area si dipanano i percorsi che conducono agli altri punti d’interesse. Il più lungo, tortuoso, e suggestivo tra questi percorsi conduce all’Observation Deck, il punto più alto (perché l’isola è tutt’altro che piatta!) e panoramico dell’isola. L’Observation Deck, grazie alla sua posizione elevata nell’estremità ovest è il luogo perfetto per godere di magnifici panorami della città e languidi tramonti sul New Jersey. Per questo stesso motivo è ahimè molto facile trovarlo affollato. Il quadrante di nord-ovest dell’isola è occupato in prevalenza da un anfiteatro in grado di ospitare poco meno di 700 spettatori. La sua posizione favolosa tra gli scorci di Manhattan, il fiume, il sole che tramonta sullo sfondo, permette di assistere agli spettacoli delle sere d’estate in un’atmosfera incredibilmente suggestiva.
Little Island è costata 260 milioni di dollari. È sorretta da 132 piloni a forma di tulipano.
Accessibilità♿️. Little Island è perfettamente accessibile per visitatori con disabilità motorie. Tutti i punti d’interesse dell’isola sono raggiungibili mediante percorsi privi di barriere architettoniche.
L’Anfiteatro prevede 8 postazioni predisposte per poter assistere agli eventi rimanendo sulla propria carrozzina. Tali posti devono essere prenotati all’atto dell’acquisto del biglietto.
I servizi igienici sono accessibili.
Vi rimando al ➡️SITO UFFICIALE per info relative a approfondimenti, orari, calendario eventi., ecc.
5) HUDSON YARDS
La High Line termina a nord il suo percorso nel modernissimo complesso immobiliare di Hudson Yards, sorto pochi anni fa a nord di Chelsea. Il più grande progetto privato di investimento immobiliare a New York dai tempi del Rockefeller Center, si parla di oltre 20 miliardi di dollari complessivi, ha preso vita in 6 anni di lavori ed è valso la realizzazione di un insieme di nuovi grattacieli, centri commerciali, edifici espositivi e spazi urbani caratterizzati da uno stile architettonico elegante e contemporaneo.
Benchè tutto il quartiere di Hudson Yards sia piacevolissimo da esplorare, le attrazioni imperdibili che ho visitato sono essenzialmente due: The Vessel e The Edge.
The Vessel
Proprio al centro del complesso residenziale, attorniata dagli imponenti grattacieli, è situata la costruzione chiamata “The Vessel”, frutto della creatività dell’architetto designer inglese Thomas Heatherwick. Il nome è dovuto alla sua forma che richiama in qualche modo quella di un vascello a vele spiegate. A parte questo, il “Vascello” è una struttura davvero originale il cui volume, delimitato da reticoli di scale e piattaforme panoramiche secondo uno schema a nido d’ape, si “gonfia” man mano che si sale da un livello all’altro. Il forte dinamismo visivo della costruzione è poi ulteriormente accentuato dalle superfici riflettenti in acciaio con pelle in bronzo.
The Edge
The Edge è un’altra delle recentissime attrazioni di New York City. Si tratta di una piattaforma panoramica all’aperto situata al centesimo piano del grattacielo al 30 di Hudson Yards. E si tratta anche del più alto osservatorio all’aperto dell’emisfero occidentale, con i suoi 345 metri di altezza sul livello del mare. Per raggiungerlo bisogna salire al 4 piano dell’edificio. Qui è possibile fare i biglietti d’ingresso e poi, alla fine di un corridoio un po’ fantascientifico, prendere l’ascensore che in pochi secondi vi trasporterà al 100 piano. L’osservatorio è delimitato solo da pannelli in vetro, per cui il panorama è pazzesco e sembra anche un po’ di fluttuare nel vuoto. Il punto più fotografato e adrenalinico di The Edge è una zona vetrata della pavimentazione, che permette di vedere al di sotto dei propri piedi (o ruote), da un’altezza vertiginosa. L’esperienza è fantastica e dà un po’ di dipendenza, insomma vi verrà voglia di non andare più via.
Accessibilità♿️. La grande piazza che ospita The Vessel non presenta barriere architettoniche, così come pure gli edifici limitrofi. La sequenza infinita di scale della costruzione costituisce ovviamente un ostacolo invalicabile per persone con ridotte capacità motorie, è presente però a disposizione dei visitatori un avveniristico ascensore panoramico a cremagliera che si muove seguendo la sagoma curva interna dell’edificio fino a raggiungerne la sommità, da cui è possibile ammirare un panorama mozzafiato. The Edge è completamente accessibile anche in sedia a ruote.
Vi rimando al ➡️SITO UFFICIALE per ulteriori info.
TIPS ♿️
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