“Meravigliosa limpidezza, colori d’autunno,
uno squisito senso di benessere diffuso su tutte le cose”
(F. Nietzsche)
“Torino è una città che invita al rigore, alla linearità, allo stile.
Invita alla logica, e attraverso la logica apre alla follia”
(I. Calvino)
Torino è una delle città più grandi d’Italia, e anche una delle più ricche di storia e cultura, cosa che ben si riflette nel gran numero di musei, monumenti, piazze e palazzi storici disseminati nel tessuto urbano. Nei due giorni in cui ho esplorato la città ho visitato alcune delle attrazioni più famose, mi sono immerso nella storia millenaria del capoluogo piemontese, ne ho gustato i sapori e respirato l’atmosfera elegante e salottiera.
Il racconto delle 10 cose imperdibili è frutto di questa breve escursione, e non ha certo la pretesa di esaurire l’esperienza esplorativa torinese, anche considerato che alcune delle attrazioni di cui vi parlerò potrebbero portare via, da sole, l’intera giornata (vedi Museo Egizio e Palazzo Reale).
Ho trovato molto buone le condizioni di accessibilità. Il centro storico è tutto in piano, e in parte pedonalizzato; si passeggia comodamente, per lo più sotto i portici, e sono quasi sempre presenti gli scivoli nei marciapiedi agli incroci stradali. Nessun particolare problema neppure per la visita delle attrazioni, come meglio descritto di seguito.
- Museo Egizio
- Mole Antonelliana
- Museo Nazionale del Cinema
- Da Piazza San Carlo a Piazza Castello
- Palazzo Reale e Giardini Reali
- Galleria Sabauda
- Cappella della Sindone
- Cucina Tipica
- Gallerie Coperte
- Torino Magica!
1) Museo Egizio
Il primo mustsee di Torino è il celebre Museo Egizio, fiore all’occhiello del capoluogo piemontese, che da solo vale la visita alla città. Si trova in pieno centro nello storico palazzo dell’Accademia delle Scienze, lungo la via omonima tra Piazza San Carlo e Piazza Carignano.
È considerato il più importante museo egizio di tutto il mondo (!!) dopo quello del Cairo nonché il più antico museo dedicato integralmente alla civiltà egizia. La collezione di manufatti ha avuto inizio addirittura intorno al 1630, quando i Savoia acquistarono e portarono a Torino la Mensa Isiaca, il primo oggetto di una serie incredibile che oggi ammonta a oltre 37.000 pezzi!!!
Esplorando le sale del museo è davvero difficile rimanere immuni all’immenso fascino dell’antica civiltà egizia, qui testimoniata dai suoi straordinari reperti. Ognuno di questi ha una storia unica che ha attraversato i millenni per arrivare fino al nostro presente. Purtroppo non c’è spazio per tutte, ma ve ne racconto brevemente almeno qualcuna.⬇️⬇️⬇️
Tempio Rupestre di Ellesija. Ebbene sì! Nel Museo di Torino si trova un vero tempio egizio! Costruito in Nubia intorno al 1450 a.c. sotto il faraone Tuthmosi III, venne donato allo stato italiano dall’Egitto nel 1966, come ringraziamento per l’importante contributo dato nella salvaguardia dei templi nubiani, altrimenti sommersi dalle acque del lago artificiale Nasser. Per poter essere trasportato il tempio venne sezionato in 66 blocchi di arenaria e poi ricomposto nella sua nuova sede museale.
Statua di Ramses II. È un po’ la mascotte del Museo Egizio. La statua, in basanite nera, venne scoperta nel 1818 tra le rovine dell’antica Tebe. Il grande faraone è seduto sul trono in una posa rigida e composta, sopra un ampio basamento di pietra. Con la mano destra stringe l’hekat, lo scettro ricurvo simbolo del potere regale mentre sulla testa indossa il kepresh, il tipico copricapo cerimoniale. Alla base del trono, in scala ridotta, sono scolpiti la regina Nefertari, consorte preferita del faraone, e il legittimo erede al trono.
Tomba di Kha e Merit. Nel 1906 Ernesto Schiaparelli fece una delle sue più straordinarie scoperte riportando alla luce la tomba ancora intatta dei due coniugi appartenenti all’antica nobiltà egizia. Al suo interno un inestimabile corredo funerario completo dei due sarcofagi e di oltre 450 oggetti scelti per accompagnare la coppia nell’aldilà, tutti conservati all’interno del Museo. Nella foto il sarcofago e la maschera della moglie Merit.
Accessibilità. Tutta la struttura è perfettamente accessibile a visitatori in carrozzina, i vari piani delle esposizioni sono collegati, oltre che con un sontuoso scalone, mediante comodi ascensori. Sono altresì presenti toilettes accessibili.
2) Mole Antonelliana
Osservando lo skyline di Torino un unico edificio spicca imperioso e puntuto ben oltre la linea regolare dei palazzi del centro storico. È la la Mole Antonelliana, creazione del geniale architetto Alessandro Antonelli, che dal 1889 si erge come un faro urbano a guardia e simbolo della città. Si tratta di una costruzione monumentale davvero originale nelle forme e ardita nella concezione. Basti pensare che per anni, dopo il suo completamento, è stato l’edificio in muratura portante più alto al mondo (complessivamente 167,5 metri!). La parte che più colpisce l’attenzione è la grande cupola allungata che si sviluppa per 40 metri e poggia sul sottostante basamento di forma quadrata.
Alla sommità della cupola è posizionato il cosiddetto “Tempietto”, una struttura colonnata che fa da base alla sovrastante “Lanterna” e infine alla guglia. I turisti possono salire fino al Tempietto grazie ad un impressionante ascensore panoramico. L’ascensore, posizionato proprio al centro della Mole, non scorre su guide fisse ma è sorretto e stabilizzato solo da cavi in acciaio. Durante l’ascesa, mentre la cabina attraversa il vasto spazio della cupola, più che trainati sembra quasi di essere lentamente teletrasportati verso l’alto, trascinati da chissà quale forza in grado di vincere la gravità. Dimenticavo! La vista a 360 gradi dell’interno della cupola è stupefacente! Alla fine della salita si sbuca nel Tempietto, da cui è possibile ammirare magnifici panorami della città, in tutte le direzioni.
Accessibilità: la Mole è visitabile da viaggiatori in carrozzina, con qualche piccola precisazione. Appena giunti all’ingresso per la visita da Via Montebello segnalate al personale le vostre necessità. Vi verrà aperto un cancelletto qualche metro più avanti che immette in un percorso accessible. Una volta all’interno dell’edificio, una rampa sulla destra conduce al livello inferiore della Mole, dove si trovano anche la biglietteria e il negozio. Da qui parte anche l’ascensore panoramico che porta fino al Tempietto, e gli altri ascensori che permettono di raggiungere i livelli superiori, nei cui spazi è ospitato il Museo del Cinema (vedi punto successivo). La struttura è ovviamente dotata di bagni accessibili. Nel Tempietto sono presenti delle colonnette, quindi gli spazi per muoversi sono ridotti, specialmente in corrispondenza del parapetto esterno.
3) Museo Nazionale del Cinema
Si trova all’interno della Mole Antonelliana ed è il più importante museo in Italia dedicato al cinema nonché uno dei più importanti a livello internazionale. Questo grazie soprattutto all’immensa collezione di strumenti, fotografie, manifesti, oggetti scenici e quant’altro in esposizione. Si sviluppa su quattro livelli organizzati secondo percorsi tematici.
Molto interessante a mio parere soprattutto la sezione dedicata all’archeologia della settima arte, con l’esposizione e la descrizione degli strumenti visivi che hanno preceduto la nascita del cinema. Si va dalle ombre cinesi, allo stereoscopio, poi la lanterna magica, il kinetoscopio di Edison, insieme a tante altre diavolerie che lasciavano di stucco le corti nei secoli passati.
Di forte impatto visivo è l’Aula del Tempio, il grande atrio con una magnifica vista interna della cupola antonelliana. Qui troneggia minacciosa la statua del dio Moloch, proveniente dalle scenografie dello storico film muto “Cabiria”. Intorno all’Atrio si snodano poi le sale dedicate ai grandi generi cinematografici.
La presenza di questo museo testimonia lo storico rapporto tra la città e il Cinema. Infatti proprio Torino all’inizio del secolo scorso era la capitale del cinema italiano: nel 1908 il 60% dei film prodotti venivano girati qui! E sempre a Torino venne girato nel 1914 il mitico “Cabiria”, celebre kolossal italiano del cinema muto.
Curiosità. Cabiria detiene diversi primati nella storia del cinema. Per esempio è stato il primo film proiettato alla Casa Bianca. Inoltre per la prima volta nelle riprese si è fatto uso della carrellata in sostituzione dell’inquadratura fissa.
Accessibilità. Il Museo del Cinema è quasi completamente accessibile.
Per l’accesso alla Mole vedasi quanto gia indicato al punto precedente.
I diversi livelli del Museo sono ben collegati da ascensori. Nel percorso tra le sale intorno all’Aula del Tempio sono presenti talvolta delle soglie alte pochi centimetri, un po’ fastidiose (ed evitabili a parer mio), ma superabili.
4) Da Piazza San Carlo a Piazza Castello
Tra le due piazze più importanti di Torino, crocevia di incontri e storici eventi, pulsa il cuore stesso della vita cittadina.
Detto che tutto il centro storico appare un po’ come un salotto, con i suoi caffè sotto i portici e le eleganti facciate barocche, Piazza San Carlo è forse il “salotto” torinese per eccellenza. Proprio al centro della piazza troneggia il monumento equestre a Emanuele Filiberto di Savoia (“Caval ëd Bronz” lo chiamano da queste parti).
Il Caffè Torino è uno dei locali storici della piazza, con i suoi interni raffinati arredati con mobili di pregio, e il più informale dehors sotto i portici. Nella pavimentazione davanti all’ingresso è presente un famoso toro dorato, simbolo della città. La leggenda vuole che porti fortuna calpestarne gli “zebedei”: quando vi porteranno il conto probabilmente vi verrà spontaneo farlo…
Proseguendo su Via Roma in direzione nord, a poche centinaia di metri, si arriva in Piazza Castello, storico luogo del potere politico del capoluogo piemontese. Proprio di fronte a noi sul lato opposto della grande piazza squadrata si affaccia il Palazzo Reale, dichiarato patrimonio UNESCO insieme a Palazzo Madama e alle altre residenze sabaude in Piemonte. Il Castello che da il nome alla piazza è in realtà proprio Palazzo Madama, situata al centro dell’ampio rettangolo, che rappresenta un esempio raro di edificio ‘chimera’, o bifronte se preferite: per metà elegante edificio barocco e per metà castello medievale.
Accessibilità: tutta l’area che comprende le due piazze è in piano o leggerissima pendenza. In Piazza San Carlo la pavimentazione può risultare fastidiosa (per qualche sballottamento di troppo), sono presenti tuttavia alcuni percorsi lastricati sicuramente più comodi.
5) Palazzo Reale e Giardini Reali
L’ex residenza di casa Savoia, oggi parte del complesso espositivo dei Musei Reali di Torino, si trova nel piano nobile dell’edificio, con un susseguirsi di sale incredibilmente sfavillanti e magnifiche.
Il Palazzo, realizzata tra Cinquecento e Seicento, divenne residenza sabauda quando nel 1563 Emanuele Filiberto vi stabilì la nuova sede del Ducato.
Da allora nei successivi tre secoli i regnanti sembrano aver rivaleggiato nella ricerca di eleganti decorazioni barocche, raffinata mobilia e regali finiture. Tanta magnificenza e importanza storica ha avuto nel 1997 il riconoscimento di Patrimonio UNESCO, (insieme alle altre residenze sabaude situate a Torino e dintorni).
Un’ala del Palazzo ospita l’Armeria Reale. Nella scenografica Galleria Beaumont si può ammirare una parte consistente della sontuosa collezione di armi e armature storiche raccolta dai Savoia. La collezione è tra le più grandi al mondo, rivaleggiando con quelle di Madrid, Vienna, Malta.
Come ogni palazzo reale che si rispetti, anche quello di Torino è completato dalle adiacenti aree verdi degli splendidi Giardini Reali, delimitate a nord dalla cerchia dei bastioni. Subito dietro il Palazzo si incontrano gli eleganti prati geometrici del Giardino del Duca, poi i grandi alberi frondosi del Boschetto, il Giardino delle Arti, con la famosa Fontana dei Tritoni, e il Giardino di Levante.
Accessibilità. Si arriva all’interno del Palazzo Reale oltrepassando la Piazzetta Reale. La biglietteria è subito sulla sinistra. Per raggiungere i vari livelli del Palazzo, compreso il piano nobile, è presente un ampio ascensore.
Tutto il complesso delle stanze reali e l’Armeria è visitabile anche in carrozzina. È presente una rampa sollevata (per proteggere i preziosi pavimenti lignei) che indica il percorso da seguire. Nei punti di raccordo tra le stanze qualche volta sono presenti dei leggeri dislivelli.
I percorsi dei giardini, benché privi di gradini, hanno talvolta un fondo in terra battuta e ghiaietta, che ne rende difficoltoso il transito per una normale carrozzina: consigliabile un ausilio motorizzato.
6) Galleria Sabauda
La pinacoteca di casa Savoia, ospitata nella cosiddetta “manica nuova” del Palazzo Reale, offre una collezione notevole, impreziosita dalla presenza di opere di celebri pittori rinascimentali, quali Tintoretto, Mantegna, il Veronese, Filippino Lippi, Beato Angelico, Guido Reni, oltre a un gran numero di opere della scuola fiamminga.
Certo, in un Paese in cui abbiamo gli Uffizi e i Musei Vaticani, quasi tutti gli altri finiscono fuori dal podio dei memorabili, ma la Galleria Sabauda è comunque una delle collezioni pubbliche più importanti d’Italia ed una tappa obbligata a Torino per gli amanti dell’arte classica.
7) La Cappella della Sindone
La reliquia più celebre della Cristianità è qui a Torino fin dal 1678, anno in cui il Duca Emanuele Filiberto la trasferì da Chambery. Dal 1694 è stata custodita nella meravigliosa cappella appositamente progettata dall’estroso architetto Guarino Guarini, fino a quando, nel 1997, un disastroso incendio divampò danneggiandone gravemente la struttura. La Sindone fortunatamente non subì gravi danni e da allora viene conservata, non visibile, in una teca nella navata sinistra della Duomo.
Anche la Cappella del Guarini fa parte del Duomo, ma è pure direttamente collegata al piano nobile del Palazzo Reale, rappresentando così un ideale punto di incontro tra potere religioso e politico.
Al centro del pavimento di marmi bianchi e neri troneggia l’altare barocco che porta nella parte superiore la teca d’argento e vetro nella quale per tanti anni è stata conservata la Sacra Sindone. Ma entrando ciò che più colpisce è la snella cupola, con un geniale gioco di archi sfalsati che si rincorrono verso la sommità lasciando trapelare fasci di luce incrociati.
Accessibilità: dall’atrio del piano nobile del Palazzo Reale si accede alla Cappella con una breve rampa.
8) Cucina Tipica
La storica colazione torinese ha un nome solo: bicerin. Prende il nome dal tipico bicchiere in cui veniva servita, questa deliziosa bevanda a tre strati per cui andavano matti filosofi e re. Cioccolata calda sul fondo, poi caffè, e crema di latte fino all’orlo. Il bicerin non si zucchera e NON SI MESCOLA! E non dite che non vi ho avvisati.
Il primo sorso è soffice e neutro di latte, poi il caffè inizia a filtrare piacevolmente nel varco cremoso, seguito dal cioccolato, che sembrerà a quel punto deliziosamente dolce: i sapori infine si mescolano in bocca in un piccolo trionfo libidinoso. Insomma mi è piaciuto parecchio.
Viene servito in tanti caffè e gelaterie della città, come la storica Pepino in Piazza Carignano, di fronte al celebre Palazzo omonimo. E per accompagnare degnamente il bicerin niente di meglio di una fetta di torta alle nocciole e crema di zabaione: altra delizia.
Se siete appassionati di storia (del gusto) potete andare dove tutto ha avuto inizio, il Caffè al Bicerin, dal 1763 in Piazza della Consolata, dove venne “inventata” questa gustosa bevanda.
I piatti da provare a pranzo sono tanti, così come le trattorie e i ristoranti di cucina tipica piemontese. La nostra scelta è ricaduta sulla Trattoria degli Ottoni, in via Pomba, dove tempo permettendo si può mangiare sotto i portici (purtroppo non ho indicazioni sull’accessibilità interna).
Antipasti: battuta di Fassone al coltello, salsiccia di Bra con salsa di nocciole, vitello con salsa tonnata. Tutto buono, con menzione speciale per la battuta di carne. A seguire un piatto di plin al sugo d’arrosto. I plin sono i tradizionali agnolotti piemontesi, piccoli e di forma quadrata, riempiti (e si sente…) con carne arrosto. Per secondo brasato di vitello al nebbiolo con radicchio e patate al forno. Il tutto accompagnato da un calice di un corposo rosso delle Langhe. Davvero ottimi i plin, non male il brasato anche se un po’ troppo delicato per mio gusto, ma direi che la mia voglia di sapori tipici è più che soddisfatta.
9) Gallerie Coperte
Un tocco di Parigi a Torino. Le 3 gallerie coperte realizzate tra gli edifici del centro storico replicano i tipici passages della capitale francese, e sono un altro elemento distintivo della città sabauda. La galleria Subalpina, tra Piazza Castello e Piazza Carlo Alberto, è uno scrigno di squisita eleganza. L’abbiamo scoperta per caso seguendo un drappello di persone che vi accedeva dall’ingresso sotto i portici che costeggiano Piazza Castello.
Il colpo d’occhio entrando è davvero notevole e si ha subito una percezione del lusso e della cura estetica che hanno guidato la realizzazione della galleria. Venne progettata da Pietro Carrera alla fine dell’800 come spazio dedicato al passatempo della nobiltà di allora. Al suo interno si trovano anche il Cinema Romano e il Caffè Baratti e Milano, tra i più antichi di Torino. Alla Galleria si accede in piano e senza barriere architettoniche da Piazza Castello, mentre l’uscita su Piazza Carlo Alberto ha dei gradini.
Le altre due sono la Galleria Umberto I, già sede dell’Ospedale Mauriziano, e la Galleria San Federico, adiacente a Via Roma, che si distingue per le maestose volte e cupole della copertura.
10) Torino Magica!
No, non si tratta affatto di un’acclamazione da stadio. Torino è “magica” per la sua storica tradizione di città esoterica, centro di sperimentazioni alchemiche e rituali occulti. La città sarebbe un punto nevralgico della Terra dove confluiscono grandi correnti di energia. Oltre a trovarsi esattamente in corrispondenza del 45^ parallelo terrestre (Nord), si crede che Torino sia un vertice del cosiddetto triangolo della magia nera (gli altri sono Londra e San Francisco), ma pure un vertice del triangolo della magia bianca (con Praga e Lione).
Capirete bene che in questo mondo sommerso dove forze arcane contrapposte si combattono senza requie la città si anima di segreti e simboli disseminati nei suoi monumenti, negli edifici storici, nelle piazze. Ecco allora che la Mole diventa una grande antenna di trasmissione di energie positive (e forse custode del Santo Graal?!), mentre in Piazza Statuto il Genio Alato che svetta sulla fontana del Traforo del Frejus rappresenterebbe il demonio.
Nella foto sottostante è raffigurata la Chiesa della Gran Madre di Dio, uno dei simboli “buoni” della città, proprio alle spalle della statua di Vittorio Emanuele I, che secondo la leggenda indicherebbe la direzione per il Graal.
Se dunque vi incuriosisce osservare il capoluogo piemontese sotto questa lente potete andare alla ricerca dei simboli celati negli elementi urbani e dei racconti che li accompagnano. Potete organizzarvi per conto vostro, documentandovi su internet, oppure affidarvi ai tour organizzati dalle guide turistiche.
Un contributo a questa aura inquietante che avvolge Torino arriva poi dal cinema. Il famoso regista Dario Argento, considerato un maestro del genere horror, ha scelto proprio la “città magica” per ambientare molti dei suoi capolavori. Se siete appassionati della settima arte potete divertirvi a cercare i luoghi dei suoi set cinematografici. Io sono andato a scovare Villa Scott (nelle foto sotto), bellissima villa in liberty sulle colline lungofiume, dove è stato ambientato Profondo Rosso, probabilmente il film più famoso dei suoi film.
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Tips
MANGIARE. Torino offre un ampio ventaglio di possibilità su ristoranti e trattorie in cui gustare cibo tipico, sia in versione classica che fusion. Al punto 8) c’è il racconto della mia esperienza.
DORMIRE. Diverse strutture ricettive sono accessibili per persone con disabilità motorie. Io ho pernottato presso l’Hotel Roma e Rocca Cavour, situato in una posizione strategica per visitare il centro storico. Qui di seguito la recensione completa.
IN AUTO. Le autovetture al servizio di persone con disabilità in possesso dello specifico contrassegno possono entrare nella ZTL registrando la targa del veicolo direttamente al GTT spa al seguente link
RISORSE. Segnalo il sito di turismabile.it, un progetto della Regione Piemonte per promuovere il turismo accessibile.
18 e 19 Giugno 2021, Torino
Complimenti all’autore dell’articolo. Il desiderio di visitare Torino si rafforza dopo la lettura.
Grazie Mille!
[…] Ho scelto questa struttura principalmente per la sua posizione, perfetta per visitare il centro dI Torino. Si trova infatti in Piazza Carlo Felice, di fronte alla Stazione di Porta Nuova, avamposto strategico per l’esplorazione del cuore storico della città. Da qui parte la lunga Via Roma, anima dello shopping cittadino, che attraversa tutto il centro per poi sfociare all’estremità opposta, in Piazza Castello. Ho trovato un hotel davvero confortevole, arredato con gusto, pulito e con un personale gentilissimo. E ovviamente perfettamente accessibile! Per scoprire 10 attrazioni imperdibili di Torino clicca QUI. […]